Polizze Assicurative Vita

 

Sono contratti con i quali l'assicuratore, verso pagamento di un premio, si obbliga entro i limiti convenuti a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita umana.

Il premio è definito lordo quando è comprensivo di caricamenti, accessori e imposte; netto, invece, quando è comprensivo dei soli caricamenti (i caricamenti sono la parte del premio destinati a coprire le spese sostenute dall'impresa di assicurazione).

I soggetti del contratto sono:

la società di assicurazione;
il contraente (che stipula il contratto e paga il premio);
l'assicurato (la persona a cui è riferito l'evento);
il beneficiario (colui che al verificarsi dell'evento ha diritto alla prestazione).

 

Una sola persona può essere contemporaneamente contraente, assicurato e beneficiario.

L'assicurazione sulla vita può essere stipulata sulla vita propria o di un terzo; in questo secondo caso occorre il consenso scritto del terzo. E' sempre possibile invece l'assicurazione a favore di un terzo. In caso di suicidio dell'assicurato, avvenuto prima che siano trascorsi due anni dalla stipulazione del contratto, l'assicuratore non è tenuto al pagamento delle somme assicurate, salvo patto contrario.

Il contraente può recedere da un contratto individuale entro trenta giorni dal momento in cui il contratto è concluso.

I contratti possono essere classificati in tre forme:

 

assicurazione caso morte (l'assicuratore garantisce al beneficiario il pagamento di un capitale o di una rendita in caso di morte dell'assicurato); si distinguono in:

 

temporanea caso morte (premio in unica soluzione; garantisce il pagamento al beneficiario in caso di morte dell'assicurato entro un dato termine)
  vita intera caso morte (premio in unica soluzione o a scadenze prefissate; garantisce il pagamento al beneficiario in caso di morte dell'assicurato senza limiti di tempo)
vita intera caso morte differita (premio in unica soluzione o a scadenze prefissate; garantisce il pagamento al beneficiario in caso di morte dell'assicurato dopo una certa data fissata nel contratto; generalmente ad essa è associata la "controassicurazione" che garantisce la restituzione dei premi pagati al netto delle imposte se l'assicurato muore nel periodo di differimento)

 

  assicurazione caso vita (l'assicuratore garantisce al beneficiario il pagamento di un capitale o di una rendita in caso l'assicurato rimanga in vita); si distinguono in:

 

rendita vitalizia immediata (premio in unica soluzione; garantisce il pagamento di un capitale o di una rendita al beneficiario sino a quando questi rimane in vita)
rendita temporanea immediata (premio in unica soluzione; garantisce il pagamento di un capitale o di una rendita al beneficiario per un numero di anni determinato o sino alla sua morte se anteriore)
caso vita a rendita o capitale differito (premio in unica soluzione o a scadenze prefissate; garantisce il pagamento al beneficiario in caso l'assicurato sia in vita dopo una certa data fissata nel contratto; generalmente ad essa è associata la "controassicurazione" che garantisce la restituzione dei premi pagati al netto delle imposte se l'assicurato muore nel periodo di differimento.

In questo tipo di polizza sono previste inoltre le opzioni:

rendita certa, con durata della rendita per 5 o 10 anni, con la clausola che se l'assicurato muore prima di aver usufruito dell'intero periodo, la rendita residua viene destinata al beneficiario;

rendita reversibile, in cui si garantisce il trasferimento parziale o totale della rendita ad altro beneficiario in caso di morte dell'assicurato)

 

assicurazione mista (l'assicuratore garantisce al beneficiario il pagamento di un capitale o di una rendita a una data predeterminata, o prima in caso di morte dell'assicurato); si distinguono in:

 

  mista ordinaria (premio in unica soluzione o a scadenze prefissate; garantisce il pagamento al beneficiario ad una data prefissata o prima in caso di morte)
  a termine fisso (premio in unica soluzione; garantisce il pagamento di un capitale o di una rendita al beneficiario ad una data prestabilita indipendentemente dal fatto che l'assicurato sia vivo)
  dotale (premio in unica soluzione; garantisce il pagamento di un capitale o di una rendita al beneficiario ad una data prestabilita; se l'assicurato muore prima della scadenza cessa l'obbligo di pagamento dei premi ma il capitale assicurato verrà comunque pagato al beneficiario alla data stabilita -controassicurazione- )

Altro tipo di assicurazione è quella "su più teste", in cui la prestazione diventa esigibile dal beneficiario al verificarsi di uno degli eventi considerati.

Il contraente può chiedere la risoluzione del contratto prima della sua scadenza naturale. Per le polizze a premio unico il riscatto è possibile dal termine del primo anno, mentre per quelle a premio annuo è possibile dopo il pagamento di almeno due annualità se di durata inferiore a cinque anni e dopo almeno tre annualità se di durata non inferiore a cinque anni.

Altra possibilità è la riduzione della prestazione finale, che mantiene in vita la polizza sino alla scadenza pur cessando di versare premi; la prestazione finale sarà ovviamente in proporzione ai premi versati. In queste ipotesi è generalmente possibile la riattivazione della polizza pagando i premi non pagati aumentati degli interessi, entro un termine prestabilito (6-12 mesi).

Caratteristica delle polizze vita è il consolidamento delle prestazioni (eventuali perdite successive non minacciano il capitale già maturato) e il rendimento minimo garantito. Sono inoltre impignorabili e insequestrabili e non soggette ad imposte di successione per le prestazioni riferite al caso morte.

Per valutare il rendimento di una polizza vita occorre poi tenere conto di due importanti parametri: la quota di caricamento (compresa tra il 5 ed il 20 per cento, che la compagnia è obbligata a rivelare solo su richiesta dell'assicurato) che l'assicurazione trattiene per sè a copertura delle spese di gestione, e l'aliquota di retrocessione (compresa tra il 75 e il 100 per cento) che rappresenta la quota di utili maturati che viene attribuita all'assicurato.

 

Le polizze vita, poi, possono anche essere di tipo unit linked o index linked

Le unit linked si differenziano da quelle tradizionali perchè il loro rendimento è agganciato a un'attività finanziaria sottostante. Come dice il nome stesso sono polizze legate (linked) a quote di fondi (unit) che investono in prevalenza in mercati azionari. Più nel dettaglio si tratta di contratti in cui i premi pagati dagli assicurati anziché essere dirottati nella cosiddetta gestione separata, confluiscono in un fondo comune d'investimento aperto. In questo caso i rendimenti dipendono direttamente dalle performance del fondo. 

Più che a una polizza vita, di cui comunque portano il nome, va da sé che le unit linked sono assimilabili a dei veri e propri investimenti di tipo finanziario. Le possibilità di guadagno sono le stesse che si avrebbero nel caso di investimento diretto in un fondo. Alla scadenza della polizza si calcola il valore delle quote del fondo e lo si moltiplica per il numero delle quote accumulate. Proprio come normalmente si fa con i fondi di investimento quando si decide di uscire, anche nel caso delle polizze unit linked tutto dipende dal valore delle quote al momento della liquidazione.

La principale caratteristica di queste polizze è la modularità, in quanto (a differenza di quanto avviene per le polizze tradizionali), investono oltre che in titoli di Stato anche in obbligazioni, azioni e fondi comuni, italiani ed esteri. Le polizze unit linked, infatti, permettono una flessibilità che è sconosciuta a quelle di tipo tradizionale; è soprattutto questa una delle carte vincenti che fanno di questo prodotto uno dei più interessanti sul mercato. Se al momento della scadenza del contratto, per esempio, le quote del fondo sono inferiori a quanto pagato inizialmente per entrarvi, è possibile prolungare l'investimento in attesa di una ripresa del mercato. Analogamente, se si prevede che il fondo sia sui massimi, è possibile ritirarsi prima della scadenza della polizza. Vi sono poi contratti che prevedono "switch" da un fondo all'altro (gratuiti o a pagamento) per meglio seguire l'evoluzione dei mercati.

Rispetto ad un investimento diretto in fondi inoltre presentano la caratteristica fiscale di non essere soggette alla tassazione per competenza tipica dei fondi comuni, ma alla tassazione per cassa, tipica delle polizze assicurative. Il beneficio è che la tassazione del 12,5% viene applicata solo alla scadenza, sommando così ai benefici tipici di un'assicurazione vita il vantaggio di non dover versare annualmente ma solo alla scadenza l'imposta sui risultati della gestione, con la possibilità quindi di mantenere investite sino alla scadenza anche le somme che in caso contrario sarebbero versate annualmente al fisco. Lo svantaggio, rispetto ai fondi comuni, è ovviamente dato la maggior rigidità dell'investimento, non facilmente liquidabile (la durata del contratto è generalmente decennale e il recesso anticipato antieconomico).

 

Le polizze index linked non si discostano di molto da quelle unit linked. Il funzionamento è lo stesso, ma anziché essere legate all'andamento di un fondo (unit) sono correlate all'andamento di un particolare indice di Borsa (index). 

Si tratta quindi di strumenti ancora più volatili delle unit linked, ma rappresentano un'ottima opportunità per investire su mercati azionari senza troppi rischi: un sogno a cui vorrebbero partecipare tutti gli italiani. 

Nel caso delle polizze index linked i premi vengono investiti nell'acquisto di obbligazioni indicizzate a uno o più indici azionari emesse appositamente da banche e finanziarie internazionali. La crescita del valore di tali obbligazioni dipenderà dunque dal guadagno, nel periodo di durata della polizza, in genere dai 5 ai 10 anni, delle Borse ad esse correlate. 

Inoltre quasi tutte le polizze di questo tipo prevedono un paracadute che va dalla restituzione del capitale investito ad un rendimento minimo garantito. Alla scadenza della polizza si riconosce agli assicurati il valore più elevato tra rendimento minimo garantito e crescita del mercato azionario sottostante all'indice. Essendo correlate all'emissione di apposite obbligazioni indicizzate, queste polizze prevedono un periodo limitato di sottoscrizione.

Unit Linked e Index Linked
APPROFONDIMENTO

Il trattamento fiscale delle polizze vita

A partire dal 1° gennaio 2001 (entrata in vigore del D.Lgs. n. 47) il trattamento fiscale delle polizze vita è differente per ogni categoria.

  • Le polizze vita con carattere puramente assicurativo (morte o malattia) mantengono la vecchia normativa, che prevedono una detrazione d'imposta del 19%, fino ad un premio di € 1.291,14 (in pratica la detrazione massima è di € 245,32).
  • Le polizze con carattere finanziario, invece, non godono più di alcun vantaggio fiscale, mentre le polizze con fini previdenziali sono equiparate al trattamento dei fondi pensione aperti, ossia hanno una deducibilità dei contributi versati del 12% del reddito, fino a un massimo di € 5.164,57.

Tra le polizze vita a scopo previdenziale la novità si chiama PIP (piano individuale di previdenza), che permette anche a casalinghe e disoccupati di costruirsi una pensione integrativa.
Il meccanismo base è molto semplice. Anche in questo caso, infatti, in cambio di versamenti periodici, si riceve una rendita vitalizia alla scadenza.
Si possono poi effettuare versamenti aggiuntivi in ogni momento, a seconda delle proprie disponibilità, e si può anche passare da un profilo di gestione all'altro. La rendita, o il capitale, però, si ottengono solo al raggiungimento dei requisiti per la pensione obbligatoria, con un minimo di durata contrattuale o di permanenza nel fondo di 5 anni. Se, però, il contratto di assicurazione o l'adesione al fondo dura da almeno 15 anni, si può ottenere la pensione anche quando non manchino più di 10 anni all'età pensionabile, oppure a 57 anni, se non si è iscritti al regime obbligatorio.

Alla scadenza si ottiene la rendita (ossia la pensione), ma si può anche ritirare una parte della prestazione complessiva sotto forma di capitale, fino a un massimo del 50%.

Il riscatto anticipato del capitale (a condizione che il contratto o l'adesione al fondo duri da almeno 8 anni) è permesso solo per necessità particolari, come l'acquisto o la ristrutturazione della prima casa per se o per i propri figli e importanti spese sanitarie; oppure nel caso di cessazione dell'attività lavorativa. 

In caso di morte del titolare, infine, il capitale va agli eredi legittimi.


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