Secondo la
disciplina comunitaria un mercato regolamentato è
un mercato che possiede i seguenti requisiti:
-
regolarità di funzionamento: gli scambi
hanno luogo secondo modalità predefinite, sia
per quanto riguarda i meccanismi di fissazione
del prezzo, sia per quanto riguarda il pagamento
e/o il trasferimento del bene oggetto dello
scambio;
-
elaborazione, o approvazione, da parte
dell’autorità
di vigilanza delle regole relative alle
condizioni di accesso e alle modalità di
funzionamento;
-
prescrizione del rispetto degli obblighi di
trasparenza definiti dalla direttiva 93/22/CEE.
Inoltre, la disciplina comunitaria
impone l'iscrizione, da parte dell’autorità di
vigilanza, del mercato in un apposito albo. In
definitiva, esiste una precisa regolamentazione
circa gli operatori ammessi al mercato, gli
strumenti trattati, gli obblighi informativi ai
quali sono sottoposti i soggetti operanti, il
meccanismo di definizione del prezzo, le modalità
di negoziazione, le procedure di liquidazione
degli scambi. Obiettivo di un mercato
regolamentato è quello di assicurare un'uniformità
organizzativa e la standardizzazione degli
strumenti in esso negoziati. I mercati
regolamentati si contrappongono ai mercati
over the counter, per i quali non esiste una
specifica regolamentazione.
Evoluzione
storica dei mercati regolamentati in Italia:
Con la legge n° 1 del 1991 si istituisce il
Consiglio di Borsa, deputato a gestire il mercato
mobiliare nel suo complesso. Il Consiglio di Borsa
inizia la sua operatività nel febbraio 1993: tutte
le competenze organizzative, tecniche e consultive
dei precedenti organi locali sono accentrate in un
unico organo di "autogoverno pubblicistico", anche
se la titolarità dell’attività di vigilanza,
gestione e organizzazione dei mercati rimane in
capo alla Consob. I mercati regolamentati sono
gestiti ed organizzati dalle istituzioni pubbliche
fino all’entrata in vigore del Decreto legislativo
n° 415 del 23 luglio 1996 (Decreto Eurosim), che
definisce l'attività di organizzazione e gestione
dei mercati regolamentati come attività d'impresa
esercitata da società per azioni (art. 46) e,
quindi, attività privata. Inizia, quindi, il
processo di trasformazione dei mercati
regolamentati da pubblici a privati. La
gestione dei mercati regolamentati già esistenti
(la Borsa
valori, il Mercato
Ristretto, l'IDEM,
l'MTS
e il MIF) viene affidata, al termine di una
procedura che ha portato allo scioglimento dei
precedenti organismi pubblici, a due società di
gestione (Borsa
Italiana S.p.A. e MTS S.p.A.) appositamente
costituite e controllate da intermediari
finanziari. A partire dal 1° gennaio 1998 la
Borsa Italiana S.p.A. diventa una società di
gestione dei mercati operativa a tutti gli effetti
e si procede ad una riorganizzazione dei mercati,
dando vita ad una nuova struttura organizzativa,
operativa dal 1° settembre 1998, retta da uno
specifico regolamento (Regolamento dei mercati
organizzati e gestiti dalla Borsa Italiana
S.p.A.). L'intervento pubblico è stato
circoscritto ad un'apposita autorizzazione
(rilasciata una volta verificata la presenza di
particolari requisiti da parte della società di
gestione del mercato) e ad un'attività di
vigilanza. In definitiva, i mercati
regolamentati sono organizzati sulla base di
specifici regolamenti approvati dalle società di
gestione ed autorizzati dalla Consob
(Commissione nazionale per le società e la borsa).
Per quanto riguarda l’attività di
negoziazione, essa è stata esercitata
esclusivamente dagli agenti di cambio fino al
1991, quando sono state istituite le Società
di Intermediazione Mobiliare (SIM) e gli
agenti di cambio sono stati trasformati in una
categoria ad esaurimento. A seguito del
Decreto Eurosim è stato consentito anche alle
banche di operare direttamente sui mercati
regolamentati.
La Borsa: è un mercato
organizzato sul quale si negoziano strumenti finanziari
(azioni, obbligazioni, Titoli di Stato, strumenti derivati,
titoli rappresentativi di merci, valute) ad un prezzo che
nasce dall'incontro tra domanda e offerta. La principale funzione
della Borsa consiste nel garantire un'efficiente allocazione
delle risorse finanziarie dai datori di fondi
(tradizionalmente i risparmiatori) ai prenditori di fondi
(società emittenti e Stato), concentrando gli scambi entro
limiti spazio-temporali ristretti. In effetti la Borsa
costituisce il luogo in cui si incrociano la domanda e
l’offerta di capitale, attraverso la negoziazione in titoli.
La Borsa garantisce, dunque, la negoziabilità degli strumenti
finanziari, grazie alla trasparenza nelle modalità di
formazione dei prezzi, alla rapidità delle transazioni e alla
garanzia contro il rischio di insolvenza della controparte.
Viene sancita, inoltre, la liquidità del mercato attraverso la
presenza di operatori disposti a concludere in ogni momento
transazioni di compravendita sui singoli strumenti finanziari.
L'andamento della Borsa è strettamente connesso allo sviluppo
dell'economia del Paese di appartenenza: una crescita del
mercato di Borsa è dovuta al rafforzamento delle imprese in
esso quotate e, quindi, ad un consolidamento dello sviluppo
economico; viceversa, la presenza di un mercato al ribasso è
sintomatico di una crisi, che può interessare singoli settori
o l'intero sistema economico. |
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Autorità di vigilanza:
in Italia, l'autorità al vertice della struttura
istituzionale dei mercati e degli intermediari è
il Ministero del
Tesoro, che ha specifiche
competenze di natura regolamentare e sanzionatoria
e che affianca le competenze degli altri due
organi di vigilanza (la Consob e la Banca
d'Italia) e delle società di gestione dei mercati.
L'organo a cui compete il compito di vigilare
sui mercati regolamentati, al fine di garantire la
trasparenza degli stessi, la tutela degli
investitori e l'ordinato svolgimento delle
negoziazioni, è la Consob. Oltre alla Consob,
la Banca d'Italia ha il compito di controllare la
stabilità economica e patrimoniale degli
intermediari e di gestire le procedure per il
trasferimento e la liquidazione delle operazioni
in
titoli.
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